La nascita del Seminario

Alla chiusura del Concilio di Trento nel 1563 fu decretato che «tutte le Cattedrali, metropolitane, e chiese maggiori, a seconda delle loro possibilità, e dell'ampiezza della Diocesi, sono tenute a mantenere e diligentemente educare e ammaestrare nelle scienze ecclesiastiche, un certo numero di fanciulli della stessa città e Diocesi oppure della propria Provincia ecclesiastica, se quivi non vengono trovati, in apposito collegio, vicino alle stesse chiese o in altro luogo conveniente da designarsi dal Vescovo». Alessandro Guidiccioni senior, vescovo di Lucca, indisse ben due Sinodi diocesani per decidere in che modo attuare le disposizioni conciliari. Il primo ebbe inizio il 12 dicembre 1564 e si protrasse per quattro infruttuosi anni fino al 12 dicembre 1568 quando fu indetto il secondo Sinodo, nel quale si raggiunsero accordi tra le parti tali che, nel 1572, venne presa in affitto e in seguito acquistata una casa nel chiostro della Cattedrale di Lucca, dando così vita al Seminario di San Martino".

L'istituto non si uniformava tuttavia completamente alle disposizioni conciliari dal momento che gli alunni ospiti non vi soggiornavano stabilmente, vi frequentavano solo gli insegnamenti nei giorni festivi, erano presenti per prestare servizio nella chiesa Cattedrale e durante le funzioni liturgiche. Questa forma di semiconvitto durò diversi anni fino a quando il vescovo Alessandro Guidiccioni junior decise di affidare il Seminario ai Chierici Regolari della Madre di Dio. Cessarono così gli insegnamenti impartiti nel chiostro della Cattedrale ed i seminaristi si recavano dalle loro abitazioni a Santa Maria Corteorlandini, dove ricevevano l'istruzione letteraria e religiosa. La Cattedrale restò di conseguenza priva del suo Seminario per ben venticinque anni fino al 14 marzo 1637 quando, in virtù del sollecito intervento del cardinale Marcantonio Franciotti, successore di Alessandro, fu stipulato un contratto di affitto della casa Bernardi situata in piazza San Martino, di fronte alla Cattedrale, dove il Seminario fu inaugurato il 12 luglio 1637. Il 20 marzo 1641, fu acquistata la palazzina Arnolfini in via della Rosa, che divenne la sede stabile del Seminario fino al 1937.

La formazione delle raccolte

La storia della Biblioteca del Seminario di Lucca, che ha avuto un non breve periodo d'instabilità, è strettamente legata alla vita culturale e scolastica dell'istituto stesso; è possibile documentare che fin dal suo sorgere il Seminario acquistava libri di musica: lo si evince dal suo primo libro cassa, che registra le uscite in denaro a partire dal giugno del 1572. Che si siano in primo luogo acquisiti spartiti ed opere musicali si spiega semplicemente col fatto che i seminaristi lucchesi prestavano una parte del loro periodo di formazione al servizio liturgico festivo nella chiesa Cattedrale. Sul piano storico generale, ma anche su quello della cultura musicale in particolare, l'attuale sezione musicale costituisce così il nucleo originario ed essenziale della biblioteca del Seminario. Il fondo, conosciuto in tutto il mondo, contiene circa trecento opere musicali a stampa dei secoli XVI-XVIII, oltre a duemila manoscritti e alle opere dei compositori lucchesi contemporanei. Delle musiche a stampa e dei manoscritti del fondo antico è stato pubblicato nel 1965 un catalogo curato dal Maestro Don Emilio Maggini.

Più che da fondi istituzionalmente costituiti, la biblioteca si formò ed arricchì attraverso lasciti di persone che intendevano unire al nuovo istituto il proprio patrimonio librario.

Il 12 luglio del 1937, esattamente tre secoli dopo la sua istituzione, fu inaugurata la nuova sede del Seminario ed anche la Biblioteca fu trasferita nel nuovo edificio. Nel 1946 l'arcivescovo Antonio Torrini donò la scaffalatura lignea dove ancora oggi è disposta buona parte del fondo antico collocato nelle sale al piano terreno.

Tra le donazioni merita ricordare quelle del cardinale lucchese Ermenegildo Pellegrinetti nel 1943, quella degli arcivescovi di Lucca: mons. Antonio Torrini nel 1973, mons. Giuliano Agresti nel 1990, mons. Bruno Tommansi nel 2015, della senatrice M. Eletta Martini nel 2015 e del vescovo emerito di Pistoia mons. Mansueto Bianchi nel 2016, dell'arcivescovo emerito di Lucca mons. Italo Castellani nel 2019, del prof. don  Giuseppe Sgherri nel 2021 e, nel 2023 la donazione Elena e Gianvittorio Serralunga.

L'attuale consistenza dell'intera Biblioteca è di oltre centomila volumi.